ONDES TITRE PROVISOIRE
ONDE TITOLO PROVVISORIO
Dinamica di ricerca volta a formulare processi ludici di sovrapposizione e trasgressione tra diversi modi di indagare la Realtà. Si basa su tre pilastri fondamentali: Acqua, Conoscenza e Memoria.
La traduzione - pensata come espansione - è l'elemento fondante di un teatro di possibilità sovrapposte e trasgredite. È questo che ci interessa. Ogni trans-azione avviene in un contesto in cui è possibile prendere coscienza dei diversi livelli che la compongono, nonostante le forme necessarie alla sua realizzazione. Per i sostenitori della logica binaria, la traduzione richiede la compenetrazione - e quindi il suo necessario superamento. Nella logica binaria, “pratica” e “teoria” esistono solo separatamente. La traduzione - così come la intendiamo e la pratichiamo - mira a combinare la fissità dell'immagine teorica con il movimento della conoscenza sensibile, per cercare di ascoltare ciò che si cela dietro le possibilità di unire linguaggi che a priori apparivano distinti, e di “passarli” (comme si passa la palla o la parola) in forme artistiche semplici, accessibili, artigianali e sorprendenti.
Il dispositivo, concepito come un recipiente, sembra complesso a prima vista. Ma questa complessità non è una complicazione. È la nostra necessità: quella di un sistema multifattoriale che non può essere ridotto o separato, soprattutto se cerchiamo di rivoluzionarlo. Come esseri umani, siamo parte di questa complessità. Ci abita, ci attraversa, ci descrive, ci trasforma. Ecco perché l'Acqua. L’Acqua Ci permette di gettare uno sguardo transdisciplinare su questa complessità e di sollevare le questioni con cui siamo chiamati a confrontarci: ecologia, patriarcato, sistemi di dominazione e colonizzazione; per porre la domanda dell'evoluzione delle condizioni di vita dell'essere umano all'interno degli ecosistemi che questa specie attraversa e trasforma, come parte di un “progetto sociale realizzabile”.
L'Acqua - contemporaneamente Riflesso e Riflessione - è un mistero. Abbiamo scelto di porre il mistero al centro del nostro lavoro. Una possibile etimologia della parola mistero simboleggia le labbra chiuse. Ciò che non può essere detto. Attraversare uno spazio in cui presenze, percezioni e realtà si sovrappongono nel tentativo di scorgere ciò che è silenzioso nelle cavità, nei punti oscuri, nei buchi neri o bianchi, è la direzione che il nostro lavoro sta prendendo qui.
SCATENARE LA POTENZA, LA CAPACITÀ
POETICHE PER TRADURRE CIÒ CHE LA LOGICA
BINARIA NON RIESCE APPIENO A COMPRENDERE
SCIOGLIERE I MECCANISMI RAZIONALISTI
PER OSSERVARE LA REALTÀ SENZA INTERESSE
PREVENTIVO, SENZA DOVERNE SEMPRE RICAVARE QUALCOSA
TORNARE A UNO STADIO DI NUDITÀ, VULNERABILITÀ
E TENEREZZA, QUELLO DELL'ESSERE UMANO
VERSO SE STESSO, L'AMBIENTE E LA VITA
© Eva Blanchard